Restauro

L'esperienza acquisita in questi  anni nel campo del recupero strutturale e acustico degli strumenti ad arco contempla una serie di punti fondamentali quali: l'uso dei materiali antichi per la sostituzione di parti mancanti nello strumento, conoscenza dei principi base della chimica delle vernici, tecniche di ritocco di elevata professionalità e metodi studiati con grandi restauratori per il recupero delle modificazioni-depressioni strutturali.

Violini, viole e violoncelli di grandi autori del panorama strumentale mondiale sono stati il campo di battaglia su cui la mia esperienza si è sviluppata durante gli anni di studio e successivamente nel mio personale Atelier a Venezia.

Nulla è lasciato al caso e niente è sottovalutato, proprio nell'ottica del miglioramento personale e finalizzato ad accompagnare il cliente alla soluzione più adatta per la sue esigenze.

 I materiali utilizzati per la messa a punto degli strumenti ospitati nel mio laboratorio sono di estrema qualità e frutto di ricerche continue, confronti tra liutai e pratica quotidiana.

Costruzione del nuovo

La tecnica costruttiva che adotto è quella classica cremonese con forma interna e gli sviluppi tecnichi e stilistichi si sono modificati grazie all'influenza dei grandi strumenti che ho restaurato con il tentativo di imitare ciò che sono le sonorità antiche.
E' stato difficile purtroppo avere coerenti punti di riferimento per modulare una reale idea acustica dall'antico per via degli interventi precedenti,  ma le ipotesi hanno portato a concreti risultati che  svelano novità ogni giorno.
Si parte dal materiale utilizzato che contempla l'ormai famoso abete rosso.
Infatti oltre a possedere una ricca quantità di tavole con una stagionatura di quasi quarant'anni, con i sistemi di trattamento non invasivo del prodotto, le caratteristiche acustico-fisiche necessarie, le ottengo anche con una tavola di poco più di quattro anni.
Si prosegue con l'acero.
Il materiale che ho recuperato in questi anni rispecchia sia esteticamente che acusticamente, ciò che si utilizzava in passato; nessuna microglaciazione a avvantaggiato il maestro Stradivari e i suoi contemporanei, ma solo una grande conoscenza del legno e ovviamente continui esperimenti;
Leggerezza e rigidità della struttura sono le caratteristiche principe della ricerca di un pezzo di legno a livello empirico ma tutto ciò deve essere messo in relazione alla velocità del suono sia in senso lomgitudinale alle fibre che trasversale.
Il coefficente di risonanza deve essere il risultato di semplici rapporti tra peso, densità e velocità del suono.
Sulla superfice dello strumento è necessaria una sostanza non oleosa ma che mantenga le caratteristiche acustiche del pezzo sviluppando poi le stesse col tempo.
La preparazione, che applico sullo strumento non a nulla a che fare con i prodotti in  commercio che, anche se di ottima qualità, riservano sorprese continue e incognite su gli ingredienti contenuti.
La vernice è fatta con resina di conifera e altri ingredienti, ma la parte più interessante è la ricerca del pigmento adatto che non sia eccessivamente sensibile alla luce e dunque che non viri col passare degli anni.